La Voce della Minoranza

Il nostro intervento sul numero di dicembre 2003 di "A3 Longarone e dintorni"

 

lavoro

 

Il quadro economico nazionale e locale che emerge dalle recenti analisi della camera di Commercio,  non del tutto positivo, influenzato dalla sfavorevole congiuntura in atto nel nostro paese  e dal rallentamento che tutt’ora interessa i paesi guida dell’economia mondiale. In particolare le imprese del comparto occhialeria del bellunese presentano un calo preoccupante del numero di unità locali (imprese) e degli occupati (un saldo negativo di 200 lavoratori – dati Provincia), associato ad un calo del livello di ordini e del fatturato. Un dato nuovo ed inquietante è rappresentato anche dalla comparsa sul mercato mondiale della concorrenza asiatica.

Questi elementi stanno portando in tutta la provincia e in particolare nell’importante area industriale di Longarone una forte difficoltà occupazionale. Il Gruppo di minoranza ha sentito il bisogno di assumere informazioni precise e di avviare uno scambio di opinioni con le fondamentali componenti del mondo del lavoro. Sono state così raccolte le opinioni dell’assessore al Lavoro della Provincia  Walfrè Grisot  ; dei rappresentanti sindacali Mauro De Carli (Cgil), Da Lan Paolo (Uil) e Roffarè Rudy (Cisl), nonché di Lino Dall’Agnol delle Acli.

Il filo comune che lega tutte le analisi e valutazioni è la percezione che la crisi in atto non sia congiunturale ma che abbia radici più profonde e lontane. Per questo  necessitano  strumenti e azioni che incidano in modo strutturale sul tessuto produttivo e culturale dell’economia provinciale.

Per prima cosa vi è la consapevolezza condivisa che la produzione bellunese, per la sua natura e caratteristica,  non può competere con i costi della concorrenza asiatica e dei paesi dell’est europeo.

Pertanto viene affermato il concetto che sarà di vitale importanza riuscire nei prossimi tempi a far partire forme di collaborazione, supportate da un coordinamento pubblico, fra aziende, istituti di ricerca e mondo delle scuole, per far si che si recuperi la mancanza di nuovi brevetti, la scoperta di nuovi materiali, la costruzione di nuova tecnologia da introdurre nelle nostre aziende per essere competitive.

Appare ancora più fondamentale procedere senza indugio a dare formazione ai lavoratori per quello che deve essere “un diritto individuale alla formazione permanente” perché questo costituisca una potenziale “risorsa” con cui affrontare i sempre possibili cambiamenti.

Come costante deve esserci  il confronto “mondo del lavoro – scuola” perché il secondo sia  in  grado di formare i nuovi lavoratori, in sintonia con le esigenze e lo sviluppo del lavoro.

Non da ultimo viene sentita l’assoluta necessità di definire  una forma di concertazione permanente provinciale tra tutte le componenti;  Imprenditoriali, Sindacali, Sociali e Pubbliche,  per monitorare la situazione produttiva, definire percorsi  di formazione e organizzare le strategie occupazionali. Questo per dare all’interno di un’azione sinergica di tutte le componenti, una maggiore prospettiva produttiva strutturale e garantire una riorganizzazione dell’occupazione, anche attraverso percorsi di formazione,  con  spirito di solidarietà condiviso e partecipato. 

Naturalmente abbiamo avuto modo di sentire anche le considerazioni degli Industriali bellunesi  tramite il proprio presidente Celeste Bortoluzzi che ci dice: La nostra provincia è fra le 15 più industrializzate d’Italia e la settima per Pil pro capite. Nonostante questi dati, la nostra popolazione invecchia, i giovani dopo gli studi se ne vanno verso altri territorio, l’economia rallenta, i turisti non ci hanno più come meta. Stiamo vivendo un momento congiunturale difficile, è necessario rendere attraente il territorio per fare in modo che la gente sia invogliata a rimanerci e che i turisti se ne innamorino di anno in anno. Bisogna migliorare le infrastrutture esistenti e costruire nuovi collegamenti verso tutte le direzioni, sfruttare in maniera efficace risorse come l’acqua e i materiali lapidei,  dare nuovo impulso all’agricoltura, favorire lo sviluppo di un piano industriale del turismo… Soprattutto, è necessario che tutta la provincia voglia vincere questa sfida. Tutti i soggetti,  politici, associazioni di imprenditori e di lavoratori, cittadini, tutti devono condividere questa necessità ed avere il coraggio di guardare con occhio positivo all’innovazione a cui il mercato oggi ci chiama a gran voce. Dobbiamo diventare più competitivi, così anche il settore dell’occhialeria che soffre della concorrenza a prezzi stracciati della Cina e non solo. Non c’è scelta o si investe in modo massiccio in ricerca, innovazione, formazione continua del personale o rischiamo di rimanere indietro con i tempi e di non avere più carte da giocare. Noi di Assindustria siamo convinti di potercela fare: la sfida di oggi è molto dura, ma con l’aiuto di tutti possiamo traghettare la provincia verso un nuovo consistente sviluppo”.

Come vediamo vi è una forte sintonia sulle strategie principali da seguire, una condivisione che riteniamo possa dare positive prospettive alla situazione occupazionale.

Da ultimo alcune considerazioni sul possibile ruolo dell’Amministrazione Comunale che con la famosa riforma Biagi assume un nuovo ruolo , “attività di intermediazione (comma 2 art 6 D.Lgs. 276/03)” che dovrà a nostro avviso essere esercitato, anche in modo compartecipato con l’intera comunità provinciale in virtù del numero dei lavoratori coinvolti (centinaia se non migliaia). Ragioni non solo sociali, ma anche morali lo impongono perché attraverso il lavoro dei suoi cittadini passa il futuro della comunità.

L’Amministrazione dovrà anche riflettere sul futuro di Longarone e sulla perdita di prospettive da parte di una Comunità purtroppo adattatasi alla monocultura dell’occhiale.

La sensazione diffusa di incertezza che si sta diffondendo anche nelle nostre famiglie dovrebbe infatti far ripensare ai valori e alla storia della nostra gente: lavoro, impegno, sobrietà, tutela del territorio e rispetto dell’ambiente, per trarne elementi di riflessione e proporre insegnamenti positivi alle giovani generazioni.

La problematica che abbiamo inteso esporre in questo breve spazio messoci a disposizione,  è frutto di un confronto articolato e più ampio, di cui intendiamo rendere conto sia sul sito del gruppo www.cittadiniprotagonisti.it , che attraverso altre iniziative.