Bilancio di Previsione 2003
Consiglio Comunale 8 marzo 2004
 

Il nostro principale intervento

 

BILANCIO DI PREVISIONE 2004

(Bilancio pluriennale 2004-2006)

 

Il futuro della Comunità Longaronese

 

 

“come di consueto abbiamo predisposto una traccia di intervento che però deve coniugarsi con le relazioni di esposizione del Sindaco e dell’Assessore e quindi si rendono necessarie delle rielaborazioni”

Signor Sindaco, colleghi Consiglieri vorrei innanzitutto partire da una considerazione.

Quale tipo di Comune noi amministriamo, anche noi dall'opposizione?

Certo che tipo di Comune, la nuova Giunta, dopo la vittoria elettorale del giugno 1999, si è trovata ad amministrare?

Una comunità con problemi anche seri e nuovi, ma una comunità non ancora del tutto tale rivolta alla ricerca della costituzione delle caratteristiche di compattezza sociale e di grandi possibilità di proiettarsi in un futuro non privo di incognite.

 “in questo senso la relazione dell’assessore contiene una riflessione/proposta molto forte che avremmo visto meglio esposta dal Sindaco, che non trascura di intervenire sui temi importanti e d’attualità , - la fusione dei Comuni – nel contesto dell’analisi della situazione economico finanziaria degli enti locali in particolare quelli di ridotte dimensioni associato al fatto delle condizioni del nostro territorio di montagna, non possono non essere valutate per una seria programmazione. Non da oggi noi siamo convinti che una qualificata e utile gestione dei servizi passi attraverso una loro ottimale dimensione che gioco forza e maggiore delle singole entità ora presenti, e quindi da sempre siamo stati favorevoli alla gestione associata dei servizi, come e in questo assieme a molti altri siamo convinti che questi passaggi siano obbligati e che se non conversati saranno comunque subiti perché questo è il loro destino, sarà una questione di tempo”

Possiamo anche ritrovare delle caratteristiche di solidità e di intellettualità diffusa, di lavoro sapiente esteso in questa comunità, che ci danno la possibilità di guardare con serenità al futuro.

Questi dati si ritrovano anche nelle cifre dei bilanci consolidati delle amministrazioni che abbiamo alle nostre spalle.

I bilanci del Comune di Longarone avevano registrato negli anni 1998 e 1999 un andamento omogeneo ed equilibrato tra entrate ed uscite con avanzi che possiamo definire fisiologici attorno ai 44.000,00 euro;

anno

1998

1999

2000

Entrate dei primi tre titoli

5.587.741,03

5.997.054,83

6.141.582,41

Spese correnti

5.544.173,32

5.952.232,38

5.858.385,97

Differenza

43.567,72

44.822,45

283.196,44

Una sostanziale solidità del bilancio, che non nasceva a caso, che in parte derivava da alcune capacità di politici e di amministratori, ma anche derivava dal consolidatasi nel tempo, per fasi differenti, di bilanci molto impegnati sui servizi, in questo senso molto “stretto”, di un Comune che ha avuto la capacità di riflettere sulle caratteristiche stesse della comunità.

Dei  bilanci che però manifestavano già la propria “sudditanza” alle risorse derivanti dalla sciagura del Vajont, infatti :

anno

1998

1999

2000

Entrate dei primi tre titoli

5.587.741,03

5.997.054,83

6.141.582,41

Interessi su depositi

485.469,49

336.729,90

664.163,57

Differenza tra entrate e interessi su depositi

5.102.271,55

5.660.324,93

5.477.418,84

Spese correnti

5.544.173,32

5.952.232,38

5.858.385,97

Differenza “reale”

- 441.901,77

- 291.907,45

- 380.967,13

Un onesto riferimento al passato questo per voler vedere le cose nel suo complesso in una sorta di genesi. Proprio perché la coerenza e la consapevolezza e quindi l’assunzione della propria responsabilità del proprio agire sono patrimonio dell’amministratore.

Questa situazione si “giustificava” come accennato su una consistente e articolata offerta di servizi che deve essere conosciuta e capita  dagli amministratori( naturalmente) ma ancor più dai cittadini.

Asilo nido, trasporti, casa di riposo, assistenza domiciliare, doposcuola, scuola di musica di danza impianti sportivi per citarne alcuni tra i più significativi. Opportunità che difficilmente sono presenti nei Comuni di entità simile al nostro.

Questa coscienza della Comunità nella propria ricchezza , intesa come servizi a disposizione, non sempre è presente e capita, spetta a quanti hanno la guida amministrativa darne testimonianza, perché è fondamentale la “consapevolezza” del cittadino sul proprio quotidiano al proprio destino,  che questo implica la propria fattiva partecipazione.

Il punto è: dobbiamo verificare se è stato percorso o no quel rapporto di “rappresentanza” tra bilancio e società, che proprio nella caratteristica del bilancio dava la possibilità di ritrovare una correttezza di rapporti tra amministratori ed amministrati.

A fronte di questa situazione di un bilancio “squilibrato”.

Cosa era stato dato in eredità dalle precedenti amministrazioni ?

Dopo un lunghissimo percorso, pieno di sofferenze, amarezze e di abbattimenti ma che con tenacia, caparbietà, coraggio e piena consapevolezza di un dovere dovuto innanzi tutto alle vittime si è conclusa la causa del risarcimento “civile” .

Una grande risorsa “moralmente” impegnativa che doveva e deve ridare slancio alla rinascita della Comunità, che si sentirà garantita nel proprio futuro in relazione anche alle opportunità che la Comunità stessa gli offre, attraverso quanto viene proposto e deciso dal proprio Municipio.

Noi “qui e ora”

Negli ultimi anni si è evidenziato, nelle politiche di bilancio, avanzi di amministrazione di grande entità e un contenuto quasi assente livello di indebitamento.

Un fatto che possiamo definire “naturale” date le consistenti risorse , e per questo nel nostro intervento non rappresenteranno il tema del confronto, dobbiamo con pedanteria ci verrà rimproverato, dire quanto siamo stati uso affermare nelle  poche occasioni che questo consiglio ci ha dato, che non è stata posta in opera la virtuosa manovra che  “trasformi il determinante beneficio di entrate straordinarie, senza le quali non saremmo stati in grado di finanziare le spese, in un bilancio più equilibrato da lasciare ai nostri posteri”, infatti questo è e rimane la spina dorsale della quadratura del bilancio:

Prospetto

 

Voce

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

Entrate titoli I,II,III

 6 141 582,41

  7 474 278,36

 7 209 799,75

 7 380 542,00

   6 479 428,00

   6 469 568,00

   6 544 568,00

Spese correnti

 5 858 385,97

  6 330 513,65

 6 644 083,37

 7 290 062,00

   6 255 574,00

   6 345 068,00

   6 442 448,00

Differenza

   283 196,44

  1 143 764,71

   565 716,38

     90 480,00

     223 854,00

     124 500,00

     102 120,00

Nota le entrate dei primi tre titoli devono coprire le spese correnti

 

Se noi togliamo dalle entrate la voce straordinaria degli interessi sui fondi Montedison vediamo che le spese correnti non hanno copertura

 

 

Voce

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

Entrate titolo I,II,III

 6 141 582,41

  7 474 278,36

 7 209 799,75

 7 380 542,00

   6 479 428,00

   6 469 568,00

   6 544 568,00

Interessi su depositi

    664 163,57

  1 652 662,07

 1 169 862,44

    895 000,00

      550 000,00

      500 000,00

      440 000,00

Differenza - entrate senza interessi

 5 477 418,84

  5 821 616,29

 6 039 937,31

 6 485 542,00

   5 929 428,00

   5 969 568,00

   6 104 568,00

Spese correnti

 5 858 385,97

  6 330 513,65

 6 644 083,37

 7 290 062,00

   6 255 574,00

   6 345 068,00

   6 442 448,00

Differenza

-  380 967,13

-    508 897,36

-  604 146,06

-  804 520,00

-    326 146,00

-    375 500,00

-    337 880,00

 

Quello che ci pare al di là del fluttuare del “disavanzo”  per altro molto significativo nell’anno appena trascorso di ben 804.520,00 euro, è un suo poco virtuoso consolidamento che viene proiettato sull’ordine dei 330.000,00 euro sino al 2006. In sostanza siamo ai livelli del 2000 quando questa incidenza era di 380.000,00 euro. Solo che nel frattempo sono aumentate le spese per i servizi “indispensabili” e diminuite (costantemente) le risorse in trasferimento dallo stato (e la proposta in approvazione non registra la cifra definitiva che pertanto dovrà essere aggiustata in una prossima variazione di bilancio, in ribasso naturalmente).

A fronte di quest’ultimo aspetto, che costringe tutti i Comuni a ripensare la politica delle entrate,  vediamo il Municipio di Longarone lasciare tutto come sta.

Noi crediamo che questo non sia serio corretto anche a fronte delle notevoli risorse, economiche, strumentali e umani profuse nel mitico “controllo di gestione”, affermo mitico non in senso negativo ma in quanto da tutti auspicato ma di difficile realizzazione e ancor più tosta “gestione”.

Nel contingente: passato recente “Bilancio 2003” e presente “Bilancio 2004”, dobbiamo evidenziare il notevolissimo ridimensionamento delle entrate e delle conseguenti spese (si sa che le spese correnti non devono superare i primi tre titoli delle entrate) tra il 2003 e il 2004:

 

 

Voce

2003

2004

Differenza

%

Entrate titolo I,II,III

 7 380 542,00

   6 479 428,00

901.114,00

-12%

Interessi su depositi

    895 000,00

      550 000,00

345.000,00

-39%

Differenza - entrate senza interessi

 6 485 542,00

   5 929 428,00

556.114,00

-9%

Spese correnti

 7 290 062,00

   6 255 574,00

1.034.488,00

-14%

Differenza

-  804 520,00

-    326 146,00

-478.374,00

-59%

Abbiamo delle differenza di 901.114,00 euro in meno sulle entrate dei primi tre titoli pari a un meno 12% e una “conseguente” riduzione della spesa di 1.034.488,00 euro (pari a 2.003.048.080 delle vecchie lire come è ormai costume dire) che corrisponde a un 14% in meno.

Se alcune entrate e uscite sono da ascriversi alla straordinarietà (celebrazioni del 40° del Vajont) rimangono pur sempre cifre che osiamo dire enormi che non comprendiamo. Pochezza nostra? Certamente!

Ma se questa evidenziazione non riceve chiare giustificazioni,  ci sentiamo portati a ritenere questo bilancio poco serio. corretto Intendendo con questo più un’operazione contabile che di prospettiva come si addice per l’appunto a un bilancio serio. corretto.

Diversamente produrremmo delle proposte di bilancio “falsate” che hanno connaturato un’ipoteca sul futuro. E’ questo che ci preoccupa.

Cosa faremo quando non ci saranno più queste risorse?

Come saranno garantiti i servizi che hanno nobilitato questa comunità rispetto le altre?

Riteniamo debba essere posta in essere una politica di rigore indirizzata alla Comunità, con fatti concreti con azioni che tendano ad aumentare la comunanza tra amministratori e amministrati. Questa è la nostra indicazione.

Ma i cittadini vogliano partecipare?, mi auguro di si anche se ora non leggiamo questo spirito , perché il problema della visibilità delle scelte politiche è essenziale a Longarone in questa fase.

Per riprendere con vigore la scelta di far crescere Longarone occorre partecipazione, ma anche concertazione. In questo direzione lo sforzo dell’Amministrazione Comunale (qualunque sia) deve essere massimo.

Longarone è considerata esternamente una comunità per tutti, può diventare anche una comunità di tutti, ecco il tema della sussidiarietà, dove ognuno si senta libero e insieme responsabile, proprietario, si senta proprietario della sua comunità.

Desideriamo per questo una comunità che ha cura di sé e dei suoi cittadini, nella trasparenza e con regole leggibili, non nell'assenza dei dibattiti consiliari, nei bilanci larghi, nel disprezzo di quanto è stato fatto e dell’eredità lasciata che lo ha garantito e che tuttora lo garantisce.

E’ questo il nostro obiettivo: dare alla nostra comunità, il pensiero di un futuro giovane, più positivo

Vorrei concludere su questo punto: c'è una sfida sul futuro che è di fronte a noi, sulla quale le amministrazioni locali sono chiamate ad intervenire, una sfida che non parla a tutti indistintamente, non parla a tutti i cittadini in maniera uguale, parla innanzitutto ai nostri giovani.

 

Un bilancio deve dare fiducia nel futuro!

In questo bilancio ci è difficile vedere questa prospettiva. Sarà nostra miopia?

Aspetteremo con senso di attesa la replica del Sindaco, con rispetto, ma finora questo è il nostro giudizio.


CONTROREPLICA

Quanti soldi sono stati spesi? Quanti ce ne rimangono? Cosa si intende fare? Quale sarà il futuro della Comunità?

E’ obbligatorio che questa amministrazione lo dica non tanto a noi misera minoranza ma ai cittadini

A quei giovani che hanno bisogno di un impegno grande, integrato, di una forza mirata delle amministrazioni pubbliche e di tutta la realtà del privato, del privato sociale, che garantisca una sinergia finalmente efficace tra scuola, formazione, cultura, università e nuove forme di lavoro.

Perché l'industria, quella manifatturiera, che resta e resterà centrale a Longarone, anche se con meno occupazione, da sola non è sufficiente a rispondere alle richieste.

Ecco allora che la comunità è interpellata ad avere una maggiore attenzione e partecipazione.

“e qui è il caso di vedere la nostra comunità: oggi ci troviamo che dei 4125 abitanti del comune 238 sono stranieri il 5,77% , e altro dato importante gli studenti del circolo di longarone (scuole materne, elementari e medie dei comuni di Longarone, castellavazzo e ospitale di cadore) vedono l’iscrizione per il prossimo anno scolastico di 56 stranieri su un totale di 505 un importante 11%, (allegati prospetti) in una prospettiva di sviluppo e di partecipazione attiva della cittadinanza non possiamo assolutamente non tenere conto di questa situazione.”

“Ecco che diventa corretto impostare una proposta di bilancio che sia veramente di previsione che dica quando ci sarà il riequilibrio di bilancio e che cosa comporti per la comunità quale sia la parte che a questa spetta, non riteniamo corretto eludere questo compito, per questo pur con tutta la buona volontà che sottende alla proposta non possiamo condividerla”

Nell’eventualità che questo sia l’ultimo consiglio di questa legislatura riteniamo giusto dire alcune cose sul tempo trascorso insieme

Noi abbiamo cercato, anche fuori di qui, di alimentare la discussione e di parteciparvi come rappresentanti. Questo non è stato facile

Vogliamo essere all'altezza di dirci rappresentanti, noi dell’opposizione.

Un gruppo consiliare aperto al contributo, anzi aperto soprattutto ad un dialogo forte con i cittadini, che dovrà avere un futuro, che io certo non posso qui ipotizzare, ma che può partire subito con un agire comune che deve essere nella pratica e al quale dare maggiore evidenza.

Alla fine quindi signor Sindaco, daremo un voto di astensione, motivato da ferme valutazioni, con una volontà di giudizio serena come ogni volta abbiamo dimostrato, ed anche con la volontà di dare con strumenti diversi la medesima battaglia politica che ci ha impegnati in questi anni.

Gli elettori hanno dato a Lei un mandato e a noi un altro mandato.

Noi riteniamo di essere stati rispettosi della dialettica fra maggioranza ed opposizione.

Il nostro compito è stato quello di fare con dignità e limpidezza, un'opposizione ferma, coerente a questa Maggioranza, per il bene comune della comunità.

Ci consenta alla fine di chiederLe signor Sindaco alla luce del “si sente in giro” , in tutta confidenza, quale sia il Suo impegno per il futuro? con questa Comunità?  O in altri contesti e con altri amici?


Cronaca

Favorevoli

10

assenti i consiglieri di maggioranza Levis e Filippin

 

Astenuti

3

noi

 

Contrari

1

Ornella D'Incà